L’arte europea, agli inizi del XV secolo è sostanzialmente arte tardo gotica, ma in Toscana e nelle Fiandre nascono i primi tentativi di innovazione. In Toscana si sviluppò l'arte rinascimentale, nelle Fiandre (gli attuali stati di Belgio e Olanda) si venne a formare l'arte fiamminga, destinata a influenzare profondamente il resto dell’arte europea successiva.
Nel corso del Quattrocento sarà sempre più l’arte italiana rinascimentale a diffondersi in Europa e, alla fine del secolo, sarà proprio il Rinascimento ad imporsi come nuovo linguaggio artistico europeo.
Le differenze tra arte rinascimentale e fiamminga sono molte, ma ve ne è una fondamentale: mentre l’arte rinascimentale rivoluzionò un po’ tutte le arti, le novità dell’arte fiamminga riguardarono esclusivamente la pittura. Un’altra differenza sostanziale è che l’arte rinascimentale ebbe una portata molto più rivoluzionaria, in quanto impostò una nuova visione artistica moderna, mentre l’arte fiamminga è piuttosto un’evoluzione dell’arte tardo gotica tesa a conseguire un maggior naturalismo, ma che sostanzialmente non metteva in crisi un’arte che era ancora espressione di un mondo basato su principi e valori propri del medioevo europeo.
Molteplici sono stati i protagonisti dell’arte fiamminga. Tra di essi il più noto è sicuramente Jan Van Eyck, che era indicato come l’inventore di questo nuovo movimento artistico, ma essa conobbe straordinari interpreti per tutto il XV secolo come Petrus Christus, Roger Van der Weyden, Hans Memling, Giusto di Gand e Hugo Van der Goes, alcuni furono attivi anche in Italia, influenzando notevolmente la stessa arte rinascimentale.
I pittori fiamminghi furono gli inventori della pittura ad olio, utilizzando tale tecnica, il pittore può trovare molti più gradi di sfumature e può ottenere una maggiore gamma cromatica, poiché, sovrapponendo più velature può gradualmente giungere al tono che preferisce, mentre sovrapponendo velature di colore diverso può ottenere infinite gamme di colori intermedi. Inoltre i colori ad olio risultano generalmente più brillanti e luminosi dei colori a tempera.
A tale novità tecnica se ne sono aggiunte altre stilistiche come la precisione del dettaglio e la rappresentazione della luce. L'arte fiamminga è una pittura estremamente analitica, ogni singolo dettaglio viene analizzato e rappresentato compiutamente.
Inoltre i pittori fiamminghi si resero conto che la luce ha sue qualità e proprietà, e che nell'illuminare gli oggetti crea immagini continuamente variabili e tale analisi viene portata a termine tramite la pittura d'interni, infatti nei loro quadri la scena rappresentata avviene sempre all'interno di un edificio architettonico dove la luce non può essere diffusa, ma deve provenire necessariamente da una o più finestre, quindi la luce si trova ad essere non uniforme e proveniente da un punto preciso.
I pittori fiamminghi però non arrivano a comprendere appieno i meccanismi ottici e le leggi geometriche della prospettiva e spesso non riescono a far coincidere il punto di vista dello spazio con quello dei personaggi.
"Ritratto dei coniugi Arnolfini", olio su tavola, Jan van Eyck, 1434, 81,80x59,40 cm, National Gallery , Londra
Rogier van der Weyden, "Ritratto di giovane donna" (1455), olio su tela, cm 37x27. National Gallery of Art, Washington
" Madonna del Cancelliere Rolin" ,olio su tavola, (66x62 cm), Jan van Eyck, 1435 circa, Museo del Louvre, Parigi.
Nel corso del Quattrocento sarà sempre più l’arte italiana rinascimentale a diffondersi in Europa e, alla fine del secolo, sarà proprio il Rinascimento ad imporsi come nuovo linguaggio artistico europeo.
Le differenze tra arte rinascimentale e fiamminga sono molte, ma ve ne è una fondamentale: mentre l’arte rinascimentale rivoluzionò un po’ tutte le arti, le novità dell’arte fiamminga riguardarono esclusivamente la pittura. Un’altra differenza sostanziale è che l’arte rinascimentale ebbe una portata molto più rivoluzionaria, in quanto impostò una nuova visione artistica moderna, mentre l’arte fiamminga è piuttosto un’evoluzione dell’arte tardo gotica tesa a conseguire un maggior naturalismo, ma che sostanzialmente non metteva in crisi un’arte che era ancora espressione di un mondo basato su principi e valori propri del medioevo europeo.
Molteplici sono stati i protagonisti dell’arte fiamminga. Tra di essi il più noto è sicuramente Jan Van Eyck, che era indicato come l’inventore di questo nuovo movimento artistico, ma essa conobbe straordinari interpreti per tutto il XV secolo come Petrus Christus, Roger Van der Weyden, Hans Memling, Giusto di Gand e Hugo Van der Goes, alcuni furono attivi anche in Italia, influenzando notevolmente la stessa arte rinascimentale.
I pittori fiamminghi furono gli inventori della pittura ad olio, utilizzando tale tecnica, il pittore può trovare molti più gradi di sfumature e può ottenere una maggiore gamma cromatica, poiché, sovrapponendo più velature può gradualmente giungere al tono che preferisce, mentre sovrapponendo velature di colore diverso può ottenere infinite gamme di colori intermedi. Inoltre i colori ad olio risultano generalmente più brillanti e luminosi dei colori a tempera.
A tale novità tecnica se ne sono aggiunte altre stilistiche come la precisione del dettaglio e la rappresentazione della luce. L'arte fiamminga è una pittura estremamente analitica, ogni singolo dettaglio viene analizzato e rappresentato compiutamente.
Inoltre i pittori fiamminghi si resero conto che la luce ha sue qualità e proprietà, e che nell'illuminare gli oggetti crea immagini continuamente variabili e tale analisi viene portata a termine tramite la pittura d'interni, infatti nei loro quadri la scena rappresentata avviene sempre all'interno di un edificio architettonico dove la luce non può essere diffusa, ma deve provenire necessariamente da una o più finestre, quindi la luce si trova ad essere non uniforme e proveniente da un punto preciso.
I pittori fiamminghi però non arrivano a comprendere appieno i meccanismi ottici e le leggi geometriche della prospettiva e spesso non riescono a far coincidere il punto di vista dello spazio con quello dei personaggi.
"Ritratto dei coniugi Arnolfini", olio su tavola, Jan van Eyck, 1434, 81,80x59,40 cm, National Gallery , Londra
Rogier van der Weyden, "Ritratto di giovane donna" (1455), olio su tela, cm 37x27. National Gallery of Art, Washington
" Madonna del Cancelliere Rolin" ,olio su tavola, (66x62 cm), Jan van Eyck, 1435 circa, Museo del Louvre, Parigi.