Piero della Francesca nacque a Sansepolcro, nei pressi di Arezzo nel 1413. Nel 1439 si recò a Firenze ed entrò in contatto con le opere di Masaccio, Beato Angelico e Paolo Uccello e tornò nella sua città natale nel 1442.
Nel 1449 operava a Ferrara presso gli Este e nel 1451 iniziò ad occuparsi della decorazione del tempio malatestiano a Rimini. Nel 1458 compì un viaggio a Roma, per poi tornare a Sansepolcro l'anno successivo. Nel 1469 e nel 1482 realizzò delle commissioni ad Urbino, corte con cui era già entrato in contatto tempo prima e nel 1492 morì nella sua casa a Sansepolcro.
Dei suoi scritti sono pervenuti fino a noi un trattato "d'Abaco" in lingua volgare, uno in latino riguardante i poliedri, il "Libro sui cinque corpi regolari", una traduzione di Archimede e il celeberrimo "De prospectiva pingendi".
"Fu maestro raro nelle difficultà dei corpi regolari, e nell'aritmetica e geometria" (Giorgio Vasari)
"[...] alcuni suoi scritti di cose di geometria e di prospettive, nelle quali non fu inferiore a niuno ne' tempi suoi, nè forse che sia stato in altri tempi giammai." (Giorgio Vasari)
http://digilib.netribe.it/bdr01/visore/index.php?pidCollection=De-prospectiva-pingendi:889&v=-1&pidObject=De-prospectiva-pingendi:889&page=001%20R
(manoscritto "De prospectiva pingendi")
Nel 1449 operava a Ferrara presso gli Este e nel 1451 iniziò ad occuparsi della decorazione del tempio malatestiano a Rimini. Nel 1458 compì un viaggio a Roma, per poi tornare a Sansepolcro l'anno successivo. Nel 1469 e nel 1482 realizzò delle commissioni ad Urbino, corte con cui era già entrato in contatto tempo prima e nel 1492 morì nella sua casa a Sansepolcro.
Dei suoi scritti sono pervenuti fino a noi un trattato "d'Abaco" in lingua volgare, uno in latino riguardante i poliedri, il "Libro sui cinque corpi regolari", una traduzione di Archimede e il celeberrimo "De prospectiva pingendi".
"Fu maestro raro nelle difficultà dei corpi regolari, e nell'aritmetica e geometria" (Giorgio Vasari)
"[...] alcuni suoi scritti di cose di geometria e di prospettive, nelle quali non fu inferiore a niuno ne' tempi suoi, nè forse che sia stato in altri tempi giammai." (Giorgio Vasari)
http://digilib.netribe.it/bdr01/visore/index.php?pidCollection=De-prospectiva-pingendi:889&v=-1&pidObject=De-prospectiva-pingendi:889&page=001%20R
(manoscritto "De prospectiva pingendi")