Nell'Orazione nell'orto di Mantegna, soltanto l'arbusto funge da richiamo all'ambientazione evangelica del dipinto, ovvero la preghiera di Cristo nell'Orto degli Ulivi la notte che fu tradito da Giuda, infatti i personaggi sono posti in una natura arida, spoglia e piena di rocce. Gesù è inginocchiato su un masso, intento a pregare, mentre i tre discepoli sono addormentati in riva a un fiume e sembrano far parte del paesaggio vero e proprio. La solitudine di Gesù è sottolineata dal suo dar le spalle all'osservatore, mentre gli appaiono dinnanzi cinque angeli (simili ai putti degli antichi rilievi romani), i quali gli mostrano i simboli della passione. A destra, dove è rappresentata una strada, vi sono Giuda e la folla di armati che avrebbe poi catturato il Cristo. Sull'albero a destra vi è un uccello nero, presagio di morte, mentre i leprotti e gli uccelli bianchi nel fiume simboleggiano la vita e la resurrezione. Sullo sfondo vi è una città turrita e fortificata, teoricamente dovrebbe essere Gerusalemme, ma sono assai riconoscibili monumenti presi da varie città come Venezia, Verona e Roma. Su alcuni edifici è visibile anche la mezzaluna crescente, simbolo dell'Islam, la quale allude alla caduta di Costantinopoli del 1453 e alla conseguente presa di Gerusalemme da parte dei Turchi. Le mura sono un riferimento ai passi biblici che narrano le loro frequentissime riparazioni e distruzioni. Orazione nell'Orto, Andrea Mantegna, 1453-1454, tempera su tavola, 62,9x80 cm, national Gallery, Londra | . Giovanni Bellini riprende il soggetto dell'Orazione nell'Orto dal cognato Andrea Mantegna. e probabilmente è proprio un omaggio a quest'ultimo, tuttavia per Bellini l'uomo è solo una parte del mondo naturale, non il vero soggetto. La roccia su cui Cristo è inginocchiato a pregare è più "morbida" di quella di Mantegna e anche i discepoli assumono delle posizioni più naturali- Lungo la riva del fiume vi sono Giuda e il gruppo di armati che stanno andando a catturare Gesù, ma sono solo figure di contorno. E' presente anche un angelo che porge al Messia un calice di vino, simbolo della passione. La luce è quella tipica dell'aurora, per cui possiamo dire che Bellini è il primo a rendere in pittura un momento preciso della giornata. La sinuosità del fiume e delle vie crea un senso di profondità, inoltre Bellini usa una prospettiva cromatica, ovvero le figure in primo piano sono dipinte con colori caldi, mentre gli elementi in secondo piano con quelli freddi. Fondamentalmente egli pone le basi per la pittura tonale veneta. Orazione nell'Orto, Giovanni Bellini, 1465-1470 ca, tempera su tavola, 81x127 cm, National Gallery, Londra. |